30.5.02

O Dom da Premonição (The Gift)


Com Cate Blanchett e Keanu Reaves. 111 min.
Lakeshore entertainment / alphaville producion e Paramount Classics, 2001.
Direção: Sam Raimi
Fotografia: Jamie Anderson
Musica: Christopher Young
Um suspense muito bom. Mas muito bom mesmo.
Gostei demais do filme. É um filme raro. Gostei mesmo. Ficou super legal a trama as intrigas. Toda a realidade construída do roteiro... Fotografia no clima... Efeitos visuais e especiais arrepiantes e sinistros. Trilha sonoro nos nervos. O filme impressiona.
É a historia de uma recém-viúva que sustenta 3 filhos pequenos trabalhando como vidente. O filme permeia aquele caminho do mistério vínculo com o além. Sobre como o preternatural influi na vida de pessoas comuns. Sobre como a realidade pode nos enlouquecer. O “presente”, que pode ser interpretado como “dom”, ou mesmo “donativo”, é um elemento sobrenatural.
É um filme de intrigas e relações sociais numa cidade pequena do interior.
Keanu Reeves no papel do vilão co-adjunvante me surpreendeu.
Lembrando Aldous Huxley é um filme que deperta "um sentimento de realidade na experiência visionária", "a própria experiência mística".

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''Ataque'' e "Homem-Aranha'' têm desempenho forte fora dos EUA

da Reuters, em Sydney

Depois de estrear com números impressionantes em algumas partes do mundo, "Guerra nas Estrelas: Episódio 2 - O Ataque dos Clones" passou voando pelo segundo final de semana nos cinemas, dominando as bilheterias na Europa, Austrália e partes da Ásia, enquanto "Homem-Aranha, o Filme" fazia o mesmo no Japão e na América Latina.

Os cavaleiros Jedis arrecadaram aproximadamente 36,7 milhões de dólares em 73 países, elevando a bilheteria estrangeira total de "Clones" para US$ 128,9 milhões.

O épico de George Lucas rendeu US$ 1,1 milhão na Noruega, dominando 80% do mercado e superando em 40 por cento a estréia do "Episódio 1". No Reino Unido, seu total em dois finais de semana chegou a US$ 31 milhões.

Na Alemanha, o filme já arrecadou US$ 21,1 milhões. Já na França, acumulou US$ 15,4 milhões e, na Austrália, US$ 11,3 milhões.

O desempenho de "Clones" também foi estelar na Espanha, Itália, Suécia e Suíça. No Brasil, a superprodução chega só em 5 de julho.

A Sony estima que "Homem-Aranha" rendeu US$ 18,5 milhões em 33 países no fim de semana, elevando sua bilheteria estrangeira total para US$ 100,2 milhões, sendo que o filme ainda não estreou na Europa ocidental, Austrália e Nova Zelândia.

A aventura dos quadrinhos arrecadou o total inusitado de US$ 1,4 milhão na Índia, 24% acima do campeão anterior de bilheteria, "O Retorno da Múmia", e US$ 496 mil na Indonésia.

No Brasil, México e Venezuela, "Homem-Aranha" registrou as maiores cifras para um filme novo em seu segundo final de semana em cartaz.

No Japão, o herói atraiu respeitáveis US$ 27,5 milhões em seu terceiro final de semana.

17.5.02


"Star Wars: Episodio II - L'attacco dei Cloni": Una tappa di transizione

Convince, anche piu' de "La minaccia fantasma", il secondo, attesissimo episodio dell'infinita saga.

Star Wars: Episodio II - L'attacco dei Cloni

Flavio Della Rocca

Non pretendo che tutti coloro che non si ritengono fan di questa meravigliosa saga si esaltino o, piy semplicemente, apprezzino a fondo questo film. Non e' una storia facile. La struttura narrativa manca di bilanciamento nella cadenza dei tempi (ma del resto e' segno caratteristico di ogni "Star Wars" un'alternanza di momenti adrenalinici a lunghe ed improvvise fasi statiche). La sceneggiatura necessita di piu' di una forzatura per poter funzionare come deve. L'uso aggressivo di riprese e di post-produzione totalmente in digitale rende comunque "L'attacco dei Cloni" visivamente straordinario, mentre Hayden Chrystensen, il neo Anakin Skywalker - gia' apprezzato, accanto a Kevin Kline, in "L'ultimo sogno" - si segnala quale eccezionale elemento di spicco in un cast che, gia' in "La minaccia fantasma", aveva dato buona prova di affiatamento e che, in questa avventura, perde la vis comica di Jar Jar, probabilmente relegato ad un ruolo marginale in seguito a sommosse popolari! Il resto lo fa il feeling che ognuno di noi ha con la 'Forza' - non nego che vedere Yoda in azione con una spada laser mi ha provocato piy di qualche brivido - nonche' l'assoluta simmetria di questo secondo episodio con il numero due originario - "L'impero colpisce ancora" - tanto nel susseguirsi degli eventi, quanto nelle vicende dei singoli. E veder gettate le basi per quella che sara' l'avventura di raccordo fra le due trilogie - facciamo qui la conoscenza dei piani per la costruzione della "Morte Nera" e incontriamo, per la prima volta, i giovani Owen Lars e Beru, che poi cresceranno Luke; mentre Any compie i primi, decisivi passi verso il lato oscuro - ci fa sentire talmente bene, che possiamo perdonare a Lucas alcune piccole incongruenze nella storia - e mi riferisco a C-3PO, ma lascio a voi giudicare nel dettaglio - e di aver 'rubacchiato' qua e la' qualche idea di troppo ("Il quinto elemento" e "Starship Troopers" non tarderanno a tornarvi alle menti)!
"Star Wars: Episodio II: L'attacco dei cloni": La colonna sonora

Non pago dei 5 Oscar e delle 40 candidature il 70enne

John Williams non h mai stato cosl agguerrito.

Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni

Domenico Vitucci

Qui affronta con piglio quantomai sinfonico le atmosfere qua romantiche e la' tenebrose e dense di suspence dell'episodio centrale della seconda trilogia 'starwarsiana' partorita dal genio di George Lucas: certo, i temi-base dei quattro precedenti episodi 'spuntano fuori' una volta di troppo, ma i nuovi, melodici brani risultano talmente ipnotici che difficilmente le nostre orecchie 'lo registrano'. E' d'obbligo segnalare in primis il 'love theme' "Across the Stars", melanconico e profetico brano strappacuore che accompagna l'evolversi della contrastata love story tra la Principessa Amidala e Anakyn Skywalker: e' degno di passare alla storia della branca sentimentale della 'musica da cinema', oltre ad essere uno dei temi piu' ricchi di appeal dell'opera omnia del nostro. Da non perdere, poi, i passaggi piy 'arcigni' dell'intera suite, quei "Zam The Assassin And The Chase Through Coruscant" e "Jango's Escape" che - grazie alle maestose ritmiche e ai crescendo evocati dalla 'solita' London Symphony Orchestra - accompagnano alla grande le pirotecniche 'aperture' action dela space-opera: il mistero innaturalmente 'visuale' dello stile di Williams si rinnova e come sempre vediamo le astronavi sfrecciare davanti a noi, ma 'a schermo spento'. Ma il brano veramente da cardiopalma e' la conclusiva "Confrontation With Count Dooku And Finale" che 'mixa' il 'love theme' con temi ultraconosciuti quali la minacciosa "Imperial March" (da "L'impero colpisce ancora") e la melodrammatica "Duel Of The Fates" (da "La minaccia fantasma"). Un'ultima segnalazione per i collezionisti: il cd della soundtrack uscira' in quattro differenti edizioni, ognuna con una sua particolarissima copertina.

Incontro con George Lucas

Arriva sulla Croisette il creatore della saga di "Star Wars" per accompagnare "Episodio II - L'attac

Episodio II - La guerra dei Cloni

Alessandro De Simone

Non capita tutti i giorni di poter incrociare George Lucas, ben sapendo quanto sia restio ad incontrarsi con la stampa e con il pubblico. Sono cose che perr possono succedere a Cannes durante il Festival del cinema. L'uomo dello Skywalker Ranch ha voluto infatti presentare personalmente al mondo la sua ultima creazione in ordine di tempo, "Episodio II - L'attacco dei cloni", evento speciale qui sulla Croisette. L'incontro con la stampa internazionale ha avuto luogo alla Sala Bunuel del Palais du Cinema e ci ha rivelato un Lucas desidoroso di essere nuovamente considerato un autore a tutti gli effetti dopo la lunga assenza conclusasi con 'Episode 1'. Questo ha risposto a chi gli chiedeva quale fosse la sua posizione nei confronti delle innovazioni apportate al cinema dall rivoluzione digitale, di cui lui stesso il maggiore fautore. 'Le tecnologie digitali hanno facilitato il lavoro degli autori e in alcuni casi hanno anche cambiato il loro modo di lavorare. Il film non piu' un'opera chiusa, ma ha la possibilita' di evolversi grazie all'avanzamento tecnologico. Grazie a questi strumenti ho potuto inserire la scena con Jabba the Hut in 'Guerre stellari', cosa che non potevo fare 25 anni fa perche' non avevo a disposizione una tecnologia adatta. Modificare quanto gia' e' stato fatto e' giusto, se puo' servire a migliorare il film e renderlo piu' vicino a quello che si aveva in testa.

E a proposito della saga cinematografica piu' famosa del mondo, Lucas ha ribadito quanto aveva gia' piu' volte detto: 'La mia intenzione era di girare un solo film quando scrissi la sceneggiatura trent'anni fa. Ma sarebbe stato un film di cinque ore e allora decisi di fare solo la prima parte. Il resto h venuto dopo.

Lo sviluppo del digitale e' necessario anche per permettere la conservazione delle creazioni artistiche cinematografiche, quindi il passaggio dalla pellicola a un supporto diverso appare necessario. 'Non ho niente contro la pellicola, anzi, utlizzo le esperienze fatte fino questo momento e le metto al servizio del mio cinema per cui ho perr bisogno di un tipo d'immagine diversa che sto sviluppando grazie al digitale.

'L'attacco dei Cloni' esce negli USA tre settimane dopo 'Spider-man', ma Gorge non sembra preoccupato dal confronto. 'La mia preoccupazione non e' quella di entrare in competizione con un altro film o di battere record d'incassi, ma semplicemente fare un prodotto artistico di qualita'.

L'arte del cinema innanzitutto e a chi chiede se il prossimo passo sar` la sostituzione degli attori in carne ed ossa con loro cloni digitali, Lucas risponde molto chiaramente: 'Un computer puo' riprodurre Tom Hanks o chi per lui, sono cose in effetti gia' facciamo per le scene d'azione piu' spettacolari, ma non si puo' riprodurre la voce di un attore, ne' tantomeno la sua mimica facciale e il suo linguaggio del corpo, parti fondamentali della recitazione. Fare una cosa del genere significherebbe semplicemente creare la caricatura digitale di un attore. Recitare e' e restera' un'espressione soltanto dell'essere umani.

Parole pronunciate da chi ha un profondo amore per l'arte cinematografica a tutto tondo e soprattutto da un cineasta che e' stato capace di portare, in prima persona o producendoli, molti dei suoi sogni sullo schermo. Un artista vero, quindi, che al contrario di molti suoi colleghi puo' vantarsi di un'invidiabile facilitazione: 'Faccio quello che voglio e che mi piace, senza preoccuparmi dell'aspetto commerciale, sono nelle condizioni di non pormi questo problema...'

16.5.02

Star Wars

Este não é meu mas é legal.

A volta da Força. Nos Estados Unidos, muita gente está na fila há várias semanas para a estréia mundial de “Guerra nas Estrelas: Episódio II – Ataque dos Clones”, marcada para o primeiro minuto de quinta-feira. Os críticos já se adiantaram. Em geral, reconhecem as qualidades visuais da fita. Mas não gostam do script. Roger Ébert, do “Chicago Sun-Times”, deu duas estrelas e meia para o “Homem-Aranha” e só duas para o “Clones”. E explicou: “Como alguém que admirou o frescor e a energia dos filmes anteriores, fiquei surpreso, ao final do “Episódio II”, por ver que eu não tinha ouvido uma só linha de diálogo memorável”. Outra: o crítico do “New York Times”, A. O. Scott, disse que o novo filme é “uma oportunidade para atores talentosos receberem muito dinheiro, no pior desempenho de suas carreiras.”// Pelo visto, Scott não acredita muito em George Lucas como diretor. Mas os fãs de carteirinha não dão bola pra nada disso. E tudo indica que o público vai fazer desse “Episódio II” um dos maiores sucessos de bilheteria de todos os tempos. Os quatro primeiros filmes da série “Guerra nas Estrelas” estão na lista dos 15 mais vistos até hoje. Somados, faturaram US$ 1,5 bilhão de dólares só nos Estados Unidos.

15.5.02

Aranha coments

Homem-Aranha


Sim, eu já vi o novo filme do Homem-Aranha, o grande blockbuster de 2002. Vi ontem de manhã, em companhia de meu irmão Danilo, em sessão para jornalistas, no shopping Villa-Lobos. E, para que as atuais raras e mais do que especiais leitoras deste site possam ouvir algo sobre a obra, que estreou nos EUA na sexta passada e só chega por aqui no dia 17, interrompo a lenta publicação dos textos mais antigos para dar logo o recado.
Mas, antes de falar do filme, vamos falar do personagem. Quadrinhos de super-herói são para crianças e adolescentes (não que um monte de adultos os leiam _tem muito trintão que lê até “Dragon Ball”), são uma diversão ingênua, bobinha etc. Tiveram seu grande “boom” no final dos anos 30, quando os EUA ainda sentiam os efeitos da depressão econômica iniciada com a quebra da Bolsa de Nova York, em 1929, e pouco antes do início da Segunda Guerra Mundial (a guerra, inclusive, foi tema saboroso para os autores, que usavam as histórias para aumentar o moral das tropas e do povo, com personagens patrióticos como o Capitão América).

O Homem-Aranha surgiu bem depois, no início dos anos 60, e foi um personagem revolucionário: pela primeira vez, os superpoderes foram encarados não como uma bênção, mas como uma maldição. Não que os heróis dos quadrinhos não tivessem seus dilemas, mas pelo menos o Super-Homem era um repórter bem-sucedido, o Batman era milionário (assim como o Homem de Ferro), o Thor era um deus etc.

Já o Homem-Aranha... coitado. O pobre do Peter Parker é um baita de um fodido. Órfão, sempre sem dinheiro, tendo problemas na escola, sendo abusado pelo patrão J. Jonah Jameson, levando bronca da tia May, apanhando do fortão Flash Thompson, levando fora da mulherada, fugindo da polícia, passando as noites em branco, temendo pela segurança dos amigos... Invariavelmente, as histórias escritas por Stan Lee acabavam em tom de lamúria, com o herói lamentando sua sorte irlandesa. Era deprimente.

Como era de se esperar, um filme de cerca de duas horas dificilmente conseguiria demonstrar todas as nuanças do personagem. Mas a reação de boa parte das pessoas (todas do ramo das HQs) com quem comentei a obra, logo após sua exibição, foi positiva: “Homem-Aranha”, dirigido por Sam Raimi (o mesmo de “O Dom da Premonição”), é mais fiel à HQ do que se esperava.

Claro que há diferenças. A mais gritante delas é a confusão entre a personagem Mary Jane Watson (interpretada por Kirsten Dunst, de “Entrevista com o Vampiro” e “As Virgens Suicidas” _ela não ficou tão bem ruiva, que pena) e a clássica Gwen Stacy, a primeira paixão do amigo da vizinhança.

Na HQ, Gwen tinha uma relação atribulada com Peter (não sem se envolver também com Flash Thompson, o típico atleta de colégio _depois ele acabaria lutando na Guerra do Vietnã), e Mary Jane namorava o perturbado Harry Osborn (o filho do Duende Verde), personagem que também foi revolucionário, graças a seu vício em drogas, assunto complicado de ser abordado em uma HQ norte-americana, ainda mais nos anos 60/70 _beeem antes de "O Clone").

Em um dos momentos mais trágicos dos quadrinhos, Gwen é assassinada pelo Duende Verde (o “Coringa” do Homem-Aranha) _a história é recriada neste “Homem-Aranha”, mas é claro que Mary Jane (que aqui é mais Gwen do que Mary Jane, no final das contas) sobrevive, afinal, um campeão de bilheteria pede um final feliz, embora o final desta obra não seja 100% "feliz" _caso contrário não seria uma história do Aranha...

O filme aproveita apenas um vilão, o Duende Verde, o mais clássico de todos, dentre a imensa galeria de oponentes do Aranha (pena que o Doutor Octopus sequer aparece). O bom Willem Dafoe não lembra muito o Norman Osborn original (Harry também está bem diferente), e a versão 2000 do Green Goblin é bem esquisita (embora se o visual clássico do biltre tivesse sido adotada, provavelmente ficaria ainda mais inverossímil).

Tobey McGuire está ótimo como o Peter Parker, embora o rapaz, no filme, não se queixe tanto da vida como nas HQs. Mesmo assim, apenas pela sua voz, dá pra perceber que o Parker é um coitadinho. Mary Jane está esquisita (a original tinha mais jeito de chave-de-cadeia, esta do filme é meiguinha demais), assim como a tia May (meio gordinha e um tanto jovial). Sensacional mesmo é a caracterização de J. Jonah Jameson, o editor do “Clarim Diário”, que move uma campanha para sujar o nome do bom e velho escalador de paredes.

As cenas de luta com os bandidos “normais” são muito bem-coreografadas, e os passeios de teia por Nova York (sim, há patriotadas pós-11 de setembro...) são sensacionais _no filme, a teia é orgânica, ao contrário da HQ, onde o cientista-mirim Parker criava uma teia sintética, equipada em um disparador mecânico.

O filme não lembra muito o estilo de Raimi (diretor também da série “Uma Noite Alucinante”, do faroeste “Rápida e Mortal” e do grande “Um Plano Simples”), o que não é de espantar, já que estamos falando de uma superprodução criada para faturar centenas de milhões de dólares _e já está faturando...

Enfim, "Homem-Aranha" é blockbuster típico de Hollywood, mas pelo menos é uma honesta peça de entretenimento, para assistir, achar legal e só. Nada tão antológico quanto os quadrinhos, mas pelo menos não fizeram um filme “trash”, indigno do carismático personagem (como a horrenda série televisiva criada no início dos 80, na cola de "O Incrível Hulk" e "Mulher Maravilha"). Será que você vai conseguir não assisti-lo, depois de tanto marketing maciço?

Nota: 7,5/10

Tigerland

Conta a história de campos de treinamento para soldados que iriam para a Guerra do Vietnã. O filme trata da personalidade e caráter de muitos personagens o que chega a confundir um pouco. Nada que uma segunda assistida não resolva. É uma filme instigante com uma fotografia diferente, uma direção original e música interessante. Um filme de guerra fora da guerra. Muito intrigante.

Vida bandida (bandits)


Com Bruce Willis, Cate Blanchett. 122 min. Mgm pictures, 2001.
Direcao: Barry Levinson
Musica: Christopher Young
Foto: Dante spinotti, asc, aic.

É a historia de dois assaltantes de banco que fugindo da penitenciaria federal, começam a assaltar bancos de forma planejada e educada. Com a ajuda de um amigo que deseja ser duble em Hollywood eles assaltam vários bancos e ficam famosos. Ocasionalmente encontram uma mulher que passa a se relacionar com os dois e a ajuda-los em seus assaltos.
Com cenas de perseguição fantásticas, carros fabulosos, situações engraçadas, o filme é um entrenimento completo. Tem até sacadas sérias sobre relaciomentos e desejos. Bom filme.
Quanto a musica, é meio brega, mas dá pra perceber que era a intenção do diretor. Pequenos erros de continuidade e uma direção conservadora. A fotografia também é como manda a cartilha hollywoodiana.
Saiba mais:
Interfilmes
O mundo é isso


Aqui estou, criando um texto para mandar para a Trip.
O vida continua e eu aqui na mesma. O Homem-Aranha estréia na sexta-feira, dia 17, mas justamente aqui em Fortaleza, os cinemas não terão pré-estréia. Segundo minha informante do jornal "O Povo" as associações relacionadas à exposição fo filme no Ceará decidiram que assim seria menos tumultuado.
Pois se depender de mim, aquilo lá vai ser uma loucura.
Já me vejo chegando na bilheria de um cinema qualquer de Fortaleza com meu bilhete na mão. Ansioso para liberarem a entrada. Pois para evitar tumulto, decidiram que só vão abrir as portas do cinema no incíci da sessão.
Eu, nesta hora já terei almoçado numa lanchonete próxima do cinema, e claro, terei ido ao banheiro no caminho até a sala de projeção. É, no caminho. Pois ainda vou analisar qual dos shoppings tem a estrutura mais adaptada à questão do controle de multidões, distancia entre banheiros, entradas e saídas...
O conforto na sala não importará muito.
O importante é o tamanho da tela e a qualidade do som.
Isso não quer dizer que estou fissurado para assistir este filme.
Isso não quer dizer que quero demais ver o Aranha nas telas.
Isso quer dizer, apenas, que mundo não será mais como o conhecia até então.
Depois eu conto o resto.